La Libellula l’insetto che più degli altri sà emigrare lontano lontano

La libellula  è tra gli insetti che migrano  molto molto lontano!

Inseguendo una libellula in un prato si rischia di percorrere anche 7.000 chilometri, ovviamente se la libellula in questione è la Pantala flavescens. I ricercatori della Rutgers University Newark hanno infatti scoperto che questo insetto, conosciuto come Frecciaerrante, è quello in grado di percorrere le distanza più lunga in volo, appunto 7.000 km, e stiamo parlando di un essere vivente di poco più di 3 cm. Come spiegano i ricercatori nello studio intitolato “A Global Population Genetic Study of Pantala flavescens” e pubblicato su PLOS ONE, la libellula in questione si trova in Texas, in Canada, in Giappone, in Corea, in India e in Sud America, insomma, praticamente ovunque.

Lo studio in questione rappresenta il primo nel suo genere, mai prima di ora erano stati calcolati i chilometri percorsi basandosi sulla genetica. Perché questi insetti attraversano il mondo? La conformazione fisica di queste libellule permette loro di farsi trasportare dal vento riuscendo a viaggiare per molti chilometri senza sprecare energie,  Sappiamo in fondo che La libellula è un velocissimo predatore , cioè per nutrirsi ……..

Sono stati installati marcatori riflettenti su tutto il corpo dell’animale, compresi testa, corpo e ali, che registrano lampi di luci cui posizione viene utilizzata per ricostruire il moto della libellula. Per assicurarsi dei test effettuati, hanno impiegato prede reali e prede artificiali guidate da loro stessi: così facendo hanno potuto confermare “Come veda e come si muove predando…

Analizzando i video, gli scienziati hanno potuto osservare come si muovesse la libellula e come i suoi spostamenti non fossero sempre in linea con quelli della preda, come se “fossero guidate da una rappresentazione interna del loro corpo e dalla consapevolezze di dover ruotare per raggiungere la preda in volo”, commenta Leonardo, e attaccano spuntando dal basso, per non essere viste. Verrebbe da pensare che i continui spostamenti spaziali possano essere un problema per la vista, ma non è così. La libellula riesce infatti a bloccare la testa rimanendo con lo sguardo fisso sulla vittima, cui immagine non perde mai di nitidezza, pur essendo in continuo movimento con il corpo. Grazie a questa sua caratteristica, può ricevere due canali di informazioni sulla preda: l’angolo tra la testa e il corpo le permette di prevederne i movimenti, mentre questa cerca di fuggire. “Un’unione perfetta tra il modello di controllo dei movimenti grazie alle predizione e quello reattivo”, conclude Leonardo.

 

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